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8 & Partners

8&partners srl e systema, milano

8 & Partners

Persone, tecnologia, ecosostenibilità: ecco i tre pilastri su cui lo studio 8&Partners fonda il suo modo di progettare. E “Make Construction Smarter”diventa il motto per un gruppo di lavoro che affronta i progetti in maniera integrata, cercando soluzioni intelligenti per il cliente.

 

STORIA E ATTIVITA’ AZIENDALE
8&Partners è una società di ingegneria che nasce nel 2002. L’Ing. Salvatore Ottanà, titolare dello studio, si è laureato nel 1990 al Politecnico di Milano in ingegneria civile con indirizzo strutturistico e ha iniziato il suo percorso lavorativo operando per parecchi anni nello studio del Professor Ballio, gia’ rettore del Politecnico, prima di intraprendere l’attività professionale indipendente nel 1997. “Sin dagli esordi – racconta l’Ing. Ottanà, – l’obiettivo è stato quello di creare un gruppo di lavoro stabile che potesse dare valore aggiunto ai progetti lavorando in sinergia e in maniera qualificata”. Il team di lavoro operante nello studio è sempre lo stesso dall’anno di costituzione della società: 7 professionisti con diverse specializzazioni che seguono il progetto in stretta collaborazione l’uno con l’altro. “ L’investimento nelle persone come risorse – prosegue l’Ing. Ottanà – è sempre stata una priorità aziendale: quello che lo studio produce e vende sono fondamentalmente idee e le idee vanno supportate dal lavoro di un team di professionisti altamente qualificati e in continua formazione che lavori in maniera coesa”.

 

Altro focus principale di 8&Partners è l’investimento in tecnologia. Il motto “Make Construction Smarter” vuole proprio sottolineare l’importanza che l’innovazione tecnologica ricopre nel processo di progettazione civile e strutturale in accordo con quello che è sempre stato l’obiettivo dello studio, ossia trovare soluzioni efficienti ed intelligenti ai problemi che vengono prospettati dalla clientela committente.

 

La tecnologia viene in aiuto anche nello sviluppo di nuove aree di competenza. “Negli ulti mi periodi ci stiamo occupando in maniera sempre più frequente di progettazione ecosostenibile – prosegue l’Ing. Ottanà – non soltanto in termini di risparmio energetico o di razionalizzazione dei consumi, ma proprio di ripensare il funzionamento dell’edificio nel suo complesso dal punto di vista energetico. Per quanto riguarda il ramo strutturale, che rimane comunque un settore di specializzazione su cui lo studio punta molto, le attività principali degli ultimi tempi sono il controllo e il monitoraggio attivo e passivo delle strutture e del comportamento dell’edificio sempre attraverso sistemi di information technology”.

 

I progetti di Construction Management stanno ricoprendo sempre più importanza nell’attività dello Studio. Come dichiara Ottanà “capita sempre più spesso che la committenza ci chieda di seguirla non solo nella fase di progettazione, ma anche nella fase di gestione del cantiere, aiutandola nelle scelte di appaltatori e di soluzioni che permettano di rispettare il budget concordato all’inizio del progetto”.

 

La tecnologia: l’evoluzione del CAD Autodesk all’interno dello Studio
L’evoluzione nell’utilizzo dei software Autodesk per la progettazione è avvenuta, come solitamente succede, in maniera graduale sia nella modalità che nella concezione di utilizzo. “Nel 2002, anno di costituzione di 8&Partners, AutoCAD veniva utilizzato per ridisegnare in forma digitale ciò che si sarebbe disegnato utilizzando un tecnigrafo – afferma l’Ing. Ottanà –  con l’unico vantaggio di poter trasmettere i file di progetto digitali tramite email, evitando la carta. Ma un utilizzo così banale dello strumento comportava una perdita in termini di tempo e risorse, perchè non si aveva una concezione complessiva dell’intero progetto. Nel 2006 siamo quindi passati, per la parte architettonica, ad utilizzare gli strumenti 3D di AutoCAD, puntando anche sul rendering per la presentazione del progetto alla committenza e parallelamente ad Autodesk Inventor nel 2007 per la parte strutturale. Autodesk Inventor permetteva una progettazione 3D con una concezione più ingegneristica adatta al disegno di sistemi di automazione e trasporto, nonchè di strutture metalliche per i sistemi di stoccaggio automatico.

 

Nel 2011 siamo arrivati alla scelta di puntare esclusivamente su uno strumento di progettazione di tipo tridimensionale, ossia Autodesk Revit nella versione Structure e MEP. L’evoluzione completa verso il 3D è legata principalmente alla necessità di gestire una progettazione integrata e Revit è uno strumento che permette di tenere sotto controllo il progetto in tutta la sua evoluzione, indipendentemente dagli attori che vi partecipano. Questo permette di evitare perdite di tempo, di commettere errori e di dimenticarsi parti fondamentali di un progetto che è sempre più complesso. Lo sforzo maggiore in questo passaggio sta nel cambiare il proprio approccio al lavoro, abbandonando la vecchia maniera di utilizzare AutoCAD separatamente per strutture, architettura ed impianti, modalità che costringeva a controllare su carta eventuali interferenze. L’idea è quella che il team di lavoro passi più tempo a studiare il modello piuttosto che a disegnare e che ci sia un evoluzione dell’ufficio progettazione, passando da compartimenti stagni a gruppo di lavoro multi-disciplinare”.

 

Con il 2012 il passaggio all’ Autodesk Building Design Suite Premium ha permesso di avere all’interno di un’unica soluzione, tutte e tre le versione di Revit (Architecture, Structure, MEP) che permettono l’integrazione completa delle attività di progettazione dello studio. “ La cosa che ci interessa  in un’ottica progettuale di questo genere – prosegue Ottanà – è la possibilità di ottenere revisioni in tempi ragionevolmente brevi prima di arrivare in cantiere. Capita spesso che la committenza cambi idea in fase progettuale, e poter sfruttare un sistema che sia in grado di coordinare in maniera intelligente tutte le revisioni è essenziale per migliorarne la qualità”.

 

Uno sguardo al futuro
Al momento il team non è operativo su tutti i Revit contenuti nell’ Autodesk Building Design Suite . “ L’idea è quella di cominciare ad utilizzare Revit Architecture con l’affiancamento, in parallelo, dell’aspetto strutturale. L’ultima fase sarà dedicata a Revit MEP per la parte impiantistica. Il passaggio ad una visione integrata del lavoro è anche il tentativo da parte di 8&Partners – prosegue Ottanà –  di posizionarsi in una fascia alta di progettazione diversa da quella standard. Un altro obiettivo è quello gestire con Revit in maniera più efficiente la contabilità di cantiere, grazie all’aggiornamento automatico dei computi.

 

Questo tipo di sperimentazione del progetto integrato, che e’ stata iniziata con la progettazione ed il project management di un complesso produttivo a Brunico, verrà approfondita su un lavoro che stiamo iniziando, in cui la componente di sviluppo e progettazione sostenibile sarà molto significativa. Si tratta di una palazzina di uffici a Legnano, dove stiamo seguendo sia la parte di progettazione, sia quella di Construction Management”.