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La figura del C.E.O. nel passaggio a nuovi modelli di business accelerati dalla situazione contingente: intervista a Valerio Castelnuovo

Intervista a Valerio Castelnuovo

La figura del C.E.O. nel passaggio a nuovi modelli di business accelerati dalla situazione contingente: intervista a Valerio Castelnuovo

Socio fondatore di Systema e presidente di Systema: Valerio Castelnuovo.

Attraverso questa intervista ci racconta la trasformazione dell’azienda ed i nuovi modelli di business a cui rivolgersi.

L’INTERVISTA

 

In questo periodo di forte cambiamento quali sono prima di tutto le motivazioni di business e lo scopo di un’azienda come Systema che è già da 25 anni sul mercato?

 

La premessa doverosa è che la pandemia non è il vero disruptor di questi ultimi mesi, ma è solo l’acceleratore. Possiamo tuttavia pensare all’evento pandemico come un evento eccezionale non tanto per la motivazione alla trasformazione digitale, ma sicuramente per i tempi ed i modi con cui la si è dovuta affrontare.

Va da sé che in questi mesi si è generata molta confusione e molta se ne genererà, soprattutto per chi precedentemente non aveva già avviato i processi di trasformazione e non aveva ancora identificato una strategia. La velocità del cambiamento è da un lato un fattore fortemente motivante, dall’altro è un fattore che inevitabilmente si porta dietro instabilità e difficoltà a scelte ponderate e analisi sul percorso, sui suoi kpi e sugli obiettivi.

Ci apprestiamo a varare un nuovo corso aziendale, con motivazioni rinnovate, nuovi assetti e nuove convinzioni. Abbiamo esplicitato la nostra mission attraverso 5 statement, non nuovi, ma meglio definiti e inglobati in una strategia strutturata:

  • Avanti veloce
  • Rivolti al futuro con uno sguardo al passato
  • Prima il Cliente
  • Digitale: una necessità da realizzare bene
  • Persone prima che tecnologia

In queste frasi si trova tutta la nostra filosofia di approccio e di business. Nulla di nuovo, ma ogni frase si porta dietro forti implicazioni dal punto di vista del modello di business.

Innanzi tutto, la nostra trasformazione partita da almeno cinque anni, si porta dietro una grande trasformazione interna: ritornare a sentire ed operare con la passione e l’intensità di una start-up utilizzando gli asset di un’azienda consolidata. Significa rimettere in discussione il consolidato a favore di una struttura più snella e reattiva. Significa anche per ognuno uscire da riferimenti e confort zone e tornare a sfidarsi su situazioni in forte cambiamento: Avanti veloce.

Nello stesso tempo l’azienda e le sue persone hanno imparato, hanno strumenti, hanno risorse, hanno relazioni e sarebbe fortemente sbagliato non sfruttare la leva di questi asset per essere più efficaci nel nuovo corso. Ogni esperienza bella o brutta è un arricchimento e come tale va vissuto. Systema ha 25 anni di importante bagaglio di business ed è una ricchezza su cui costruire nuovi progetti: Rivolti al futuro con uno sguardo al passato.”

 

Riguardo ai clienti ed alla loro trasformazione digitale quali sono le mission di Systema?

 

Ammetto che la frase sul cliente è stata presa in prestito uno slogan di un vendor statunitense di qualche anno fa: “customer first”. Forse non è nemmeno così originale a dire il vero, ma nella sua semplicità è molto forte e incisivo. Credo che sia una delle cose più dette e gettonate, però poi bisogna realizzarlo con una strategia e quindi con assetti organizzativi e attività.

La differenza, come sempre, la fa il fare non il dire o il come lo si dice. Apparteniamo ad un mondo teleguidato da grandi multinazionali che sono riuscite a dominare il mercato e ad imporre le proprie logiche. Systema crede fortemente che l’attenzione vada rivolta al cliente e non alla catena di fornitura, per quanto così impositiva e impattante nelle tecnologie. Non è quasi mai un problema di tecnologia migliore, ma è sempre un problema di come la si integra nell’azienda, nei suoi processi peculiari e di come le sue persone la adottano e la sfruttano.

A questo punto stiamo già definendo alcuni grandi temi: bene la tecnologia, ma non perché è meglio o peggio, ma solo perché è quella che meglio si adatta e se possibile senza vincoli ed obbligazioni: Prima il cliente.

Ogni cliente è diverso, indipendentemente dall’appartenenza o meno ad un settore. La sua organizzazione, le sue persone, i suoi asset peculiari sono il frutto di un percorso negli anni di crescita e di adattamento al mercato ed ai propri clienti e sono un mix unico che va rispettato e potenziato.

Inserirsi in un’organizzazione equivale a portare elementi nuovi in un ecosistema esistente: bisogna prima di tutto conoscere il più possibile il cliente, capirne gli effetti positivi e negativi, supportarlo per limitare gli effetti collaterali. Significa lavorare più nel post-vendita che nel pre-vendita; cosa purtroppo non così frequente.

La trasformazione digitale non può aspettare, non sta dando il tempo di metabolizzarla ed i clienti hanno risorse ancor più limitate che nel passato, tempi stretti e richieste pressanti. Devono affrontare un mercato globale, spesso con meno strumenti. La cosa peggiore in questo scenario è suggerire scorciatoie e semplificazioni: Digitale: una necessità da realizzare bene.

La nostra filosofia si può sintetizzare: meno vendite e più progetti assieme al cliente. La differenza tra un partner ed un fornitore: la condivisione degli obiettivi. Systema vuole essere un partner”.

 

Per quanto riguarda l’ultimo punto, quali sono le sfide per un’azienda che vuol essere innovativa per il suo team?

 

“Persone prima che tecnologia: altro tema poco originale.

Suggerisco a chi si deve orientare una semplice verifica: se nel presentare l’azienda (sito e altri contributi) se ne cita un’altra che si rappresenta, significa che non c’è una personalità aziendale definita e si confida poco know how da proporre. E’ un po’ come nascondersi dietro ad un altro brand. Altro grande difetto di nanismo di cui il nostro comparto soffre. Da qui parte la sudditanza e lo sbilanciamento verso il fornitore invece che verso il cliente.

La nostra forza è l’insieme del nostro team e la sua organizzazione: molto di più della somma del valore dei singoli. Ma non pensiamo che sia un valore statico: la vera forza è la capacità di crescere migliorandosi costantemente. L’attitudine deve essere quella di sentirsi come l’R&D dei nostri clienti. Dal punto di vista organizzativo non ci si può rinchiudere e farsi limitare da un’organizzazione gerarchica, bisogna sperimentare una gestione matriciale, basta sulle responsabilità e sugli obiettivi.

Da responsabile della strategia aziendale, posso permettermi di dire che la trasformazione interna è la conquista più grande che stiamo acquisendo. Rompere schemi consolidati e trovare nuovi punti di riferimento spesso destabilizza il team, soprattutto per chi è più abituato ad un percorso consolidato nel tempo. La ricetta è trovare per ognuno la propria collocazione e cercare di stimolare la proattività di ognuno. Elemento molto importante per le nostre aziende è l’inserimento costante di nuove risorse, con nuovi skill e scevri da condizionamenti pregressi. Il giusto mix tra nuove forze ed esperienza consolidata è il vero segreto di un’azienda che ambisce a crescere prima di tutto qualitativamente e poi anche in dimensioni.

Sono molto orgoglioso del nostro team“.