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Tecnologie e servizi per lavorare da remoto: intervista ad Emanuele Fumagalli

Intervista a Emanuele Fumagalli

Tecnologie e servizi per lavorare da remoto: intervista ad Emanuele Fumagalli

Oggi proponiamo un’interessante intervista su un tema che è di particolare attualità in questo periodo difficile: il lavoro da remoto. Abbiamo chiesto a Emanuele Fumagalli – IT Specialist Systema – di raccontarci il suo punto di vista su questo argomento, sulle tecnologie a supporto e sui servizi che possiamo offrire.

Buona lettura!

 

Il lavoro da casa è un argomento molto attuale in questo particolare periodo. Quali sono le difficoltà – rispetto all’infrastruttura IT – che un’azienda deve fronteggiare per trasformarsi e permettere il lavoro da remoto?

 

“Direi nessuna particolare difficoltà, ma piuttosto delle implementazioni o migliorie che possono rendere agevole il lavoro dei lavoratori da remoto. Innanzitutto  potenziare l’infrastruttura centralizzata per permettere un adeguato e corretto funzionamento di tutte le componenti utili al telelavoro, oltre a munirsi degli strumenti necessari a gestire collegamenti sicuri da remoto. Sono tutte operazioni che le tecnologie IT presenti sul mercato attuale ci permettono di ottenere abbastanza agevolmente.” 

 

Quali sono, invece, i servizi Systema che possono aiutare le aziende nella transizione verso l’homeworking e come potresti descrivere il nostro approccio verso il cliente?

 

Come nostra consuetudine iniziamo con un’analisi a 4 mani con il cliente della situazione esistente: in linea di massima andiamo a dimensionare per ogni azienda il carico di lavoro e quali servizi gestire da remoto. Proponiamo di gestire la connessione lato sede centrale da un firewall, mentre lato utente remoto basta un semplice computer da utilizzare come terminale. Solitamente il miglior risultato si ottiene attuando un collegamento VPN + RDP . Per VPN si intende un collegamento remoto cifrato, quindi molto sicuro: per ottimizzare l’uso di banda dopo aver attivato la vpn ci si collega tramite il Protocollo RDP su un server dedicato o direttamente al computer personale in ufficio“.

 

Quali possono essere, secondo te, i maggiori rischi informatici in cui i lavoratori da remoto possono incorrere se non correttamente tutelati, e quali misure preventive possono essere messe in atto per evitarli? 

 

“I rischi sono del tutto similari alla protezione dei dispositivi: non tutti hanno a disposizione pc aziendali ed è quindi bene assicurarsi di avere un’adeguata protezione sui pc domestici. Un altro accorgimento essenziale è quello di disporre di un collegamento remoto con il giusto livello di security: è indispensabile avere un collegamento VPN con determinati livelli di cifratura, altrimenti si rischia di essere facilmente esposti ad attacchi esterni”.

 

E’ quasi inevitabile che questo periodo generi un cambiamento nel modo di lavorare. Probabilmente si tenderà ad un aumento di modalità di lavoro “ibride” con maggiori accesso ai dati aziendali e produzioni dei dati stessi dall’esterno. Le aziende come possono, secondo te, prepararsi a questa sfida e quali sono le tecnologie che ci possono venire in aiuto? 

 

“Come detto a livello di hardware bisogna centralizzare tutto ciò che è il core informatico dell’azienda ( server, firewall, switch, storage ecc..) e bisogna strutturale tale core in modo da essere sempre disponibili sopperendo a problemi di natura elettrica, fisica o logica che accadono più frequentemente di quanto si immagini. E’ buona regola anche avere diversi backup su più dispositivi e possibilmente disporre di copie remote. Per quanto riguarda le applicazioni o l’accesso ai dati, invece, le aziende negli ultimi anni si sono già affacciate al cloud: in determinate realtà l’ibrido onpremise-cloud si è rivelata la giusta soluzione. Un buon approccio è quello di migrare alcuni servizi servizi sul cloud” .

 

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I nostri consulenti sono a completa disposizione per qualsiasi informazione tecnico-commerciale sull’argomento.