03 Dic Un’anima libera a capo dei progetti speciali: intervista a Costantino Manes
La gestione dei “Progetti Speciali” in Systema è affidata a Costantino Manes, un professionista di ampia esperienza a capo di un Team molto giovane. Nella sua intervista ci parlerà delle caratteristiche del Team e di come vive il suo ruolo all’interno dell’azienda.
L’INTERVISTA
Ogni azienda per crescere ed innovarsi veramente deve avere al suo interno un’anima libera di cercare nuove opportunità, nuovi modelli di business, nuove logiche di team: possiamo identificare in questo il tuo ruolo di responsabile di progetto speciali?
“So che di speciale nei progetti che seguo ci sono sicuramente due cose: un Team capace di mettere a fattor comune il genio e la sregolatezza che è insito in ogni suo componente, e una proprietà capace di dare sostegno alle iniziative che man mano gli vengono proposte, rilanciando con entusiasmo e fornendo sempre e solo un parere discreto nel rispetto dei ruoli.
Il “Team” è il cuore tecnico di Systema S.r.l.
Dal canto mio ho avuto una gran fortuna – dopo tanti anni di iniziative professionali – nell’ essermi ritrovato in una società in cui ho potuto esprimere la mia voglia di fare. Questo mi ha dato una nuova progettualità: certo io l’ho chiesta e l’ho afferrata al volo, e quotidianamente non faccio altro che difenderla. L’anima libera è paragonabile forse al vecchio allenatore di calcio: allena la squadra, inventa nuove forme di gioco e sa di vincere perché è consapevole che al momento giusto il team saprà difendersi da qualsiasi attacco e avversario. Il goleador saprà segnare un goal fantastico, la Società comprenderà le scelte, ed i suoi vertici sapranno sostenerlo in ogni modo (certo io che faccio esempi calcistici… boh… diciamo che mi è venuta così). Il responsabile dei progetti speciali potrebbe essere identificato in una persona fortunata che fa un lavoro – che brutto chiamarlo lavoro – che gli dà modo di dare sfogo alla fantasia, alle visioni, all’idea del futuro che di volta in volta si configura davanti… tutto questo in un campo così avanzato come quello in cui noi operiamo, ossia la tecnologia informatica. Solo il confronto con tutti è il modo giusto per trasformare la vision in realtà… spesso ci siamo riusciti… e di sicuro ci riusciremo ancora.”
Il tuo team è un gruppo di persone eclettico, molto preparato, che dedica molto tempo alla formazione su diversi temi: qual è l’identikit in termini attitudinali del professionista tipo del Lab di Systema e perché sono tutti molto giovani?
“L’identikit di uno specialista del Lab Systema? Ecco le caratteristiche riassunte in poche parole: umiltà, coraggio, fame, forza, generosità e soprattutto fantasia. I componenti di questo team sono tutti molto giovani perché crediamo nei giovani e crediamo che bisogna dare dignità alla professionalità nascosta in essi. Parlo di dignità con un voluto tono polemico, perché sempre più spesso vediamo che i giovani vengono relegati in posti di secondo, terzo, quarto ordine… solo perché giovani. Dobbiamo considerare, però, che il nostro campo di azione ha a che fare con la tecnologia: essa evolve ad una velocità così elevata che solo un team giovane può permetterci di dominare. Quindi spazio ai giovani! Certo bisogna aiutarli, guidarli, trasmetter loro gli insegnamenti derivanti da tutta quella polvere che noi stessi abbiamo ingoiato nel tempo, cercando di proteggerli ma dandogli sempre più spazio.
L’entusiasmo nel nostro lavoro, nel mio in particolare, viene anche da questo, dalla consapevolezza che quello che stiamo facendo sarà poi la dote di conoscenze, capacità e professionalità che verrà consegnata a loro. Questo rende tutto molto più soddisfacente ed eccitante. Non per ultimo, di sicuro pesa il fatto che io stesso sono giovane, giovanissimo e quindi è chiaro che prediligo i colleghi della mia stessa età biologica. ” NDR: Forse intendeva dire dentro…Chissà.
Cosa credi che ti ha dato l’esperienza in Systema e cosa pensi che ti riserverà il futuro in questa azienda?
“Grazie a Systema ho la possibilità di dimostrare a me stesso che posso affrontare sempre nuove sfide e far tesoro anche delle mie cadute per migliorarmi. Questo non vuol dire che è necessario non essere un perdente nella vita o essere necessariamente un vincente, però credo che ognuno abbia bisogno di avere un progetto che lo stimoli, e di questo ringrazio l’azienda.
Cosa mi riserverà il futuro in questa azienda? Ho in mente di fare grandi cose e sono certo che questo è l’ambiente giusto per farle in modo ponderato, nei giusti tempi e con persone che stimo.”