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Ecco come 10 architetti hanno utilizzato la stessa scatola di 1200 mattoncini Lego bianchi.

Ecco come 10 architetti hanno utilizzato la stessa scatola di 1200 mattoncini Lego bianchi.

I Lego sono adatti a tutti. Non richiedono particolari abilità per essere utilizzati, a differenza dei software CAD o dei modelli plastici costruiti ad hoc.

 

Così, quando il Museo della Scienza e dell’Industria di Chicago (MSI) ha spedito le scatole di mattoncini ad alcuni dei migliori studi di architettura di tutto il mondo, ciò che è tornato indietro non aveva nulla a che fare con la progettazione innovativa e milionaria dei lavori promossi dai video della Bjarke Ingels. Si trattava, in realtà, di progetti che anche un bambino di 8 anni avrebbe potuto costruire.

 

La sfida era abbastanza aperta: creare un edificio futuristico che risponde a necessità specifiche come il cambiamento climatico e la sovrapopolazione. Ad ogni studio sono stati inviati tre kit Lego Architecture, formati da 1200 mattoncini bianchi. A tutti è stata data la massima libertà di progettazione, anche tramite la stampa 3-D od altri metodi innovativi.

L’unico requisito da rispettare, richiesto dall’ente, era quello delle misure. Il prototipo, infatti, doveva rispettare le misure specifiche fornite, per essere inserito all’interno di una specifica teca espositiva. I progetti, visibili nella fotogallery seguente, spaziano da un grattacielo autoportante da costruire nell’oceano di Adrian Smith + Gordon Gill Architecture – che mostra come si potrebbe sfruttare il flusso delle maree nelle città costiere – al reticolo infinito di Skidmore Owings e Merrill che propone una soluzione architettonica minimale e modulare facilmente realizzabile.

 

Il design permette di andare oltre gli schemi, favorendo l’espansione di progetti caratterizzati da aspetti innovativi’ segnala lo studio. ‘Il progetto è dotato di un sistema di pannelli solari per il riscaldamento e di un sistema di climatizzazione a basso consumo’. Ma la proposta più radicale ed innovativa è arrivata dalla Chicago’s School of Architecture dell’Università dell’Illinois, che ha sovvertito tutte le regole di progettazione comunemente utilizzate, modificando e riassemblando i mattoncini forniti. Perché? Perché ‘le soluzioni del futuro possono essere scoperte solamente con l’utilizzo non convenzionale dei materiali’ ha detto il team. ‘La chiave del successo sta nell’identificare e sfidare i preconcetti legati alla progettazione, superando lo stato d’ansia che viviamo pensando al futuro.

 

Brick by Brick è un progetto esposto al MSI-Museo della Scienza e dell’Industria di Chicago fino a Febbraio 2017.

 

Articolo originale: http://www.fastcodesign.com/3058000/how-10-top-architecture-firms-used-the-same-box-of-1200-white-lego