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“La centralità del dato all’interno del processo BIM: modello di dati vs modello 3D” – resoconto dell’evento

Evento BIM Banca d'Italia

“La centralità del dato all’interno del processo BIM: modello di dati vs modello 3D” – resoconto dell’evento

 

Quello del 29 novembre in Banca d’Italia è stato un evento importante e ricco di spunti di riflessione, tanto da decidere che fosse necessario offrirne a tutti un resoconto.

 

Si è parlato di Building Information Modelling nell’Immobiliare e a parlarne, oltre a noi di Systema, Banca d’Italia e IlQuotidiano Immobiliare – la prima rivista italiana online dedicata al mondo immobiliare: l’aspetto più interessante è stato notare come organizzazioni diverse – con obiettivi e finalità differenti – fossero concordi nell’esprimere la necessità di una maggiore digitalizzazione del settore immobiliare avendo come fattor comune il dato informativo fruibile in tutte le fasi del processo edilizio e su cui ruota il senso stesso del processo BIM.

 

 

L’EVENTO: LE PAROLE DEI PROTAGONISTI E I CONTENUTI

 

L’evento si è svolto nella suggestiva cornice dell’Auditorium del Centro Donato Menichella di Frascati.

 

Pochi istanti prima di iniziare i lavori.

 

Ad aprire la sessione di lavori l’Ing. Lorenzo SperatiDirettore Tecnico Dipartimento Immobili e Appalti Banca d’Italia – che ha messo in luce come il BIM possa essere in grado di condizionare positivamente diversi aspetti dell’operatività di Banca d’Italia, e non solo.

 

 

Riteniamo che il BIM rappresenti una grande opportunità per migliorare non solo la qualità della progettazione per gli interventi che effettueremo sugli immobili, ma anche come uno strumento di integrazione e di efficienza nelle attività di conduzione e gestione degli edifici nella sua interezza e complessità, quindi anche per le attività di Facility Management” ha dichiarato proprio in apertura Sperati che ha proseguito “l’evento di oggi fa emergere la necessità di un digitalizzazione del processo edilizio che forse per tanti anni è rimasta con una priorità inferiore rispetto ad altre iniziative di automazione. E’ un discorso che riguarda non solo Banca d’Italia, ma tutto il sistema Paese: non è facile colmare il gap della mancata digitalizzazione di tutta la filiera, ma cominciano a vedersi delle opportunità che sta a noi cogliere”.

 

L’Ing Lorenzo Sperati – Direttore Tecnico Dipartimento Immobili e Appalti Banca d’Italia –in apertura lavori

 

L’Ing. Sperati si è soffermato anche sui fattori fondamentali per un’adozione progressiva del BIM. Da primo il decreto – D. Lgl 50/2016 –  che sancirà l’obbligatorietà dell’utilizzo del BIM per il codice dei contratti pubblici, dal 1° gennaio 2019 per lavori pari o superiori ai 100 mln euro, verrà progressivamente esteso agli appalti di importo inferiori fino a introdurlo in tutto il sistema dei lavori pubblici nel 2025.  E in secondo luogo l’ottimizzazione dei processi interni volti alla gestione del property.

 

L’Ing. Sperati ha messo in luce la necessità di standardizzare la metodologia seguendo delle linee guida condivise da tutti gli attori concorrenti al processo: “E’ poi necessario riempire uno spazio di maggiore indeterminatezza, che però è essenziale ai fini dell’interoperabilità all’interno della filiera del processo edilizio: bisogna trovare la capacità di definire degli standard de facto che siano condivisi da chi progetta, realizza, conduce e gestisce i servizi che fanno vivere l’edificio. Systema ha, per le sue esperienze in questo percorso del BIM, la capacità di indirizzarci e aiutarci a definire delle linee guida che ci aiutino nell’introduzione della metodologia BIM.

 

L’Ing. Lorenzo Sperati, Banca d’Italia

 

La parola passa poi a Guglielmo Pelliccioli – Presidente e fondatore de “Il Quotidiano Immobiliare” – che ha offerto una disamina del mercato immobiliare italiano, sottolineando, soprattutto, la necessità di creare una vera e propria cultura di filiera in un settore storicamente caratterizzato da un’alta complessità e tempi lunghi.

 

Quindici anni fa ho deciso di fondare Il Quotidiano Immobiliare e mi sono reso conto che il settore immobiliare era tale di nome e di fatto: tutto era farraginoso, complesso e richiedeva dei tempi incredibili […] Ho deciso di essere un giornalista di relazione, ossia una figura che possa fare un po’ da ponte tra le diverse realtà del settore che altrimenti farebbero fatica a parlare tra loro.

Per promuovere la collaborazione tra i diversi attori di filiera, Pelliccioli si è reso promotore dell’organizzazione di diversi tavoli di lavoro con protagoniste le aziende del comparto.

 

Ho creato una serie di tavoli ed iniziative per permettere alle diverse realtà di comunicare e confrontarsi. Siamo arrivati a creare un tavolo BIM, e mi sono reso conto che di BIM si parlava molto, ma se ne sapeva davvero poco. Ho chiesto a Valerio Castelnuovo e a Systema di gestire con me questo tavolo a cui siedono aziende tra le realtà più importanti dell’Immobiliare – tra cui Banca d’Italia – per portare avanti un’analisi del settore rispetto al BIM.

 

Guglielmo Pelliccioli ha inoltre sottolineato come il mercato immobiliare abbia cambiato mentalità a seguito della crisi del 2008: “Fino a poco tempo fa si pensava che gli immobili crescessero di valore a prescindere da tutto quello che succedeva intorno. E’ arrivata la crisi nel 2008 e ha fatto capire che gli immobili non sono degli oggetti che si rivalutano per forza e necessariamente, ma necessitano, invece, di avere tutta una serie di manutenzione dei servizi affinché il loro valore possa crescere in base al rendimento che hanno. Una rivoluzione Copernicana, talmente copernicana che ho intitolato il gruppo di società e aziende che siedono al tavolo Gruppo Copernico, proprio perché il mondo immobiliare deve scoprire una nuova dimensione, dandosi delle nuove regole e prospettiva.”.

 

Importante anche il ruolo delle associazioni di settore, tra cui ANCE (Associazione Nazionale Costruttori) e AssoImmobiliare (Associazione dell’Industria Immobiliare), che si sono avvicinate ai tavoli promossi da IlQI chiedendo di poter essere parte attiva nelle diverse iniziative.

 

Interessanti sono stati i dati discussi da Pelliccioli a conferma della necessità, all’interno del mondo Immobiliare, di una pronta digitalizzazione dei processi.

Abbiamo fatto uno studio per capire a che punto si trova il mondo immobiliare. E’ emerso anche che il basso livello di digitalizzazione del settore immobiliare rispetto agli altri comparti industriali ha contribuito alla riduzione della produttività. Oggi il settore delle costruzioni nel mondo ha un indice di digitalizzazione pari al 5% – per darvi un’idea: agricoltura 10%, manifatturiero il 15%, Utilities 20%, chimico-farmaceutico 25%, telecomunicazioni, ovviamente il 95%. Tra le conseguenze della scarsa digitalizzazione la decrescita produttiva: tra il 2005 e il 2014 il mondo immobiliare ha visto il -1,5%, l’agricoltura -1%, manifattura +1% chimico-farmaceutica +1,5%, informatica +5%”.

 

Prosegue Pelliccioli “L’Italia, per quanto riguarda il mondo delle costruzioni, ha una produttività tra le più basse del mondo, insieme alla Malesia, Arabia Saudita, Brasile, Messico. L’ Effetto dell’innovazione delle imprese italiane tra il 2008 e il 2015 (gli anni della crisi) è stato per il mondo construction del 4,6%, per l’industria 26,6%, – 45,3% per agricoltura, 48,3% servizi 48,4% energia. Ciò significa che si perde competitività se non si introduce l’innovazione, la tecnologia e la digitalizzazione.

 

Ad introdurre la presentazione del BIM Team Systema – un gruppo di giovani professionisti specializzati nelle diverse discipline BIM e IT e che segue operativamente i progetti sui clienti – le parole del CEO Systema Valerio Castelnuovo:

 

Intorno a noi si parla tanto di BIM, che è uno degli acronimi più utilizzati. La moda dell’acronimo non aiuta, perché in 3 lettere è molto difficile inserire una filosofia. […] Abbiamo superato la fase “BIM: SI o NO”, il problema attuale è stabilire che “tipo” di BIM conviene adottare o meno in base agli obiettivi. Per capirlo è necessario che ogni organizzazione lo approcci come un elemento fondamentale su cui costruire il futuro, in maniera strutturata e ragionata, considerandolo come una nuova metodologia per affrontare il lavoro che è stato sempre fatto”.

 

Valerio Castelnuovo – CEO Systema

 

Spetta proprio al BIM Team Systema il compito di portare nel vivo la discussione e attraverso dimostrazioni pratiche live, mettere in evidenza la differenza sostanziale tra un modello 3D grafico e un modello di dati: è essenziale, perché l’introduzione del BIM sia vincente, focalizzarsi sulle informazioni inserite all’interno del modello, che devono essere codificate secondo degli standard condivisi con tutti gli attori del processo. Solo in questo modo saranno fruibili ed utili in tutte le fasi di vita dell’opera.

 

Altro aspetto importante da considerare in un processo di digitalizzazione è la creazione di un’Architettura Digitale (o Architettura del Dato) a supporto del processo BIM: così come l’Architettura si occupa dell’Uomo e dell’Ambiente in cui vive l’uomo, l’Architettura Digitale si occupa del Dato e dell’ambiente in cui il Dato vive.  Fondamentale, quindi, l’utilizzo di un CDE (Common Data Enviroment) in cloud strutturato per la collaborazione tra i diversi attori, la gestione del progetto e il controllo dello stato di avanzamento.

 

 

 

A corredo l’adozione delle tecnologie IoT (Internet of Things) che permettono di raccogliere i dati sul campo per attivare procedure di controllo dello stato dell’Immobile e di manutenzione predittiva, con evidenti vantaggi di risparmio sui costi e di aumento dell’efficienza dell’opera.

 

Infine la platea, composta tra gli altri da specialisti di Banca D’Italia nei vari settori, ha chiuso i lavori con una serie di stimolanti quesiti, innescando interessanti riflessioni sulle modalità di adozione e coinvolgimento di tutti i dipartimenti, dimostrando quindi la necessità di un continuo efficientamento dell’organizzazione Bankitalia.

 

SYSTEMA E IL BIM

 

L’esperienza sul campo con i clienti e un team dedicato allo sviluppo di soluzioni personalizzate per il BIM, formazione del personale e coordinamento dei progetti, ha fatto sì che molte aziende si siano affidate e si affidino alla consulenza Systema per l’implementazione del Building Information Modelling all’interno della propria organizzazione. 

 

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