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Le obiezioni al BIM dei Committenti

Articolo Obiezioni BIM dei Committenti

Le obiezioni al BIM dei Committenti

Questo articolo è il primo di una serie di 4 che vanno ad approfondire le obiezioni, le resistenze al BIM e alla digitalizzazione che abbiamo incontrato nel corso di questi anni di attività nel mondo del Construction.

Abbiamo deciso di partire dalla cima della filiera, da un attore storicamente resistente al cambiamento, ma estremamente importante e fondamentale nella catena: la Committenza.

 

SCHEDA RIASSUNTIVA SUI COMMITTENTI

 

Chi sono: Enti e società che commissionano la progettazione, la costruzione e la manutenzione di determinate Opere – siano esse Building o Infrastrutture-. Fanno parte della Pubblica amministrazione/amministrazioni centrali (Stazioni Appaltanti) oppure possono essere Privati (banche, fondi di investimento, immobiliari, grandi imprese). 

Attività e mansioni principali all’interno della filiera: Definizione dei requirements del progetto sulla base dei suoi obiettivi. Finanziamento del progetto.

Principali obiettivi ed esigenze: Rispetto dei tempi e dei costi e dell’efficienza, mantenimento del valore dell’Opera, gestione rapporti e coordinamento con la progettazione e la costruzione, aumento dei profitti, brand image.

 

I committenti all'interno della fileira

Il posizionamento dei Committenti all’interno del processo digitale delle Costruzioni

 

LE OBIEZIONI

 

Abbiamo individuato tre principali obiezioni: non sono le uniche, ovviamente, ma dal nostro punto di vista possono rappresentare degli ottimi punti di partenza per affrontare alcune delle tematiche calde per questo attore della filiera.

 

  1. Il BIM è solo per i progettisti, non è un problema della committenza

Non smetteremo mai di ripeterlo: il BIM è una questione di filiera. Ma ci sono alcuni aspetti che devono essere necessariamente decisi da chi è alla base dell’intero processo legato ad un’Opera, essenziali per fornire una linea da seguire da tutti gli altri attori.

Le informazioni grafiche e di database incluse in un digital twin – il modello BIM – devono essere regolate da linee guida e standard che permettano di rendere la sua lettura (ma anche la sua modifica) univoca per tutta la filiera. E chi se non la committenza deve stabilire queste regole sulla base dei suoi desiderata e dei suoi obiettivi?

Altro elemento fondamentale alla base del processo è la piattaforma attraverso cui gestire il gemello digitale:  deve poter accompagnare tutto il ciclo di vita dell’Opera ed essere aperta ad integrare i sistemi già presenti e quelli che si dovranno implementare: ad esempio le soluzioni di facility management, ERP, ESG reporting, IoT & BMS, AI. Anche in questo caso la scelta va gestita e ponderata dalla Committenza.

Nel caso delle Stazioni Appaltanti – ma vale anche per il privato se si decide di richiedere il BIM relativamente ad un’Opera – tutti questi requisiti devono essere dichiarati all’interno del Capitolato Informativo , ossia il documento a cui tutti gli attori partecipanti ad una gara devono fare riferimento per generare la propria proposta.

 

  1. Il BIM è un investimento troppo oneroso rispetto ai benefici che può portarmi: dovrei investire in tecnologia, persone, struttura. Non ne vale la pena

E’ vero che il BIM è un processo che impatta a livello aziendale, ma è necessario fare chiarezza sull’effort che la committenza deve affrontare. Parlando di tecnologia, l’investimento è lo stesso dell’introduzione di un gestionale: non bisogna imparare tutti i dettagli tecnici su come gestirlo, ma serve definire come utilizzarlo e fare un po’ di esercizio su come sfruttarlo appieno. Non è quindi necessario che il personale abbia skill tecnici, ma piuttosto di gestione e coordinamento del processo di cui la tecnologia fa necessariamente parte.

Siamo inoltre pienamente consapevoli dei benefici che la digitalizzazione può portarci? Attraverso il Digital Twin è ad esempio possibile monitorare l’avanzamento del progetto e tenere sotto controllo ritardi/costi. Può rappresentare inoltre il veicolo per la supervisione di alcuni dati importanti – come quelli delle prestazioni dell’Opera, ESG e sostenibilità -.  Il gemello digitale può essere interrogato per la fase manutentiva ed è un eccellente strumento per il coordinamento di tutti gli attori che contribuiscono alle fasi di vita dell’Opera.

 

  1. Anche se dovessi investire nel BIM, ho tutto uno storico di documenti che è necessario gestire. Se non posso integrarlo, l’investimento è inutile

 

In realtà è possibile integrare nel nostro modello digitale la documentazione storica 2D inserendo dei tag sulle planimetrie: in questo modo possiamo integrare le informazioni dell’Opera preesistente riferendola a qualsiasi elemento del digital twin.

Possiamo, inoltre, importare ed esportare i dati relativi alle diverse informazioni del modello in un file excel di comoda consultazione.

 

CONCLUSIONI

 

  • La Committenza ha un ruolo fondamentale nella digitalizzazione della filiera delle costruzione. E’ il motore del cambiamento: se parte lei, tutti gli attori di muovono.
  • Stabilire regole precise è essenziale per l’adozione del BIM a livello di filiera ed ottenere un reale coordinamento di tutti gli attori che vi concorrono.
  • E’ importante che il passaggio al BIM e al Digitale avvenga in maniera ragionata, conoscendone i benefici e valutandolo come un’opportunità, non un obbligo. Non sono fondamentali le conoscenze tecniche sulle tecnologie, ma del processo alla base.
  • Il Digital Twin rappresenta per la committenza la chiave di lettura delle informazioni relative all’Opera, nonché uno strumento di comunicazione immediata del suo intento.

 

 

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